Tutti nella vita hanno degli obiettivi. Grandi o piccoli che siano. Importanti o meno importanti (che, poi, sull’importanza ci sarebbe un grandissimo discorso da fare). Però, in ogni caso, ci sono delle azioni da fare e/o dei comportamenti da attuare per far sì che quegli obiettivi non rimangano tali.
Ma che, poi, alla fine, possano diventare anche realtà.
Non arrendersi alle prime difficoltà
Più si alza l’asticella e più le difficoltà aumentano. E, proprio per questo, non bisogna assolutamente arrendersi se ci troviamo di fronte a qualche ‘no’. O, comunque, a qualche strada sbarrata.
Pensa, ad esempio, a Junior Walter Messias, autore del goal che ha permesso al Milan di battere l’Atletico Madrid fuori casa. Una storia che ha appassionato anche i non appassionati di calcio.
Nel 2015 gioca nel Casale in serie D, dopo aver lavorato per anni come fattorino. Da lì, la lunga scalata che lo ha portato prima a esordire in serie A con il Crotone e, poi, a giocare in una delle squadre più prestigiose del mondo. Il Milan, appunto.
Una storia che dimostra ancora una volta di come non bisogna mai arrendersi. Neppure di fronte alle tante difficoltà che la vita ci mette di fronte.
Dividere un macro problema in micro problemi
Gli obiettivi nella vita sono importanti, ma non devono essere sempre grandi o meglio non devono esserlo per forza. Frammezzare macro obiettivi in obiettivi più piccoli spesso rende la scalata meno dura. Andrea di Efficacemente.com, anche all’interno della sua community, ha discusso molto spesso di questo comportamento della gestione degli obiettivi.
È uno dei segreti che, spesso, mettono in pratica i grandi manager che si trovano a dover far fronte a esigenze improvvise. O, comunque, a grandi problematiche che possono nascere all’improvviso.
Questo, però, vale per le piccole e per le grandi cose. Giusto per dirne una, se devi costruire qualcosa, devi partire prima in piccole parti per poi aumentare sempre di più.
Oppure, se vuoi avere un fisico palestrato ma sei 15 o 20 chili sovrappeso, devi prima pensare a scendere la massa grassa e, poi, rassodare la muscolatura. Senza manco accorgertene, in questo modo, hai fatto esattamente ciò che hai appena letto: dividere il problema ‘finale’ in micro problemi.
Perché, in questo caso, non sempre la somma fa il totale. Ma la differenza, alla fine, porta sempre a zero.
Cominciare il prima possibile
C’è un detto che dice “chi ben comincia è alla metà dell’opera”. Qui, però, proviamo a volare un po’ più bassi. Nel senso che, appunto, chi comincia ha già fatto qualcosa.
Ma quante volte hai procrastinato all’infinito? Quante volte ti sei autosabotato per non provare a risolvere quel problema? Oppure hai accampato scuse nella speranza, ovviamente vana, che il problema si risolvesse da sé? Ecco, questo è.
Non c’è altra strada. Duro da digerire ma è così. Per risolvere un problema devi cominciare a trovare una soluzione. Devi muoverti, fare qualcosa, agire. Piangere o crogiolarsi su ciò che è avvenuto non serve a niente.
Anzi, ti fa perdere solo tempo. Tempo prezioso che avresti potuto spendere in maniera diversa. Inizia subito a essere operativo e, vedrai, che appena cominci non vedrai l’ora di finire.
Perché comincerai a vedere un raggio di luce in fondo al tunnel.
Forza di volontà
Dovevamo chiudere per forza esaltando un qualcosa che, molte volte, viene sottovalutata. Cosa? La forza di volontà. Quella è davvero tutto. Non si fa niente senza volerlo davvero. Certo, poi, per chi ci crede, esistono i miracoli.
Ma i miracoli accadono una volta. Possono andare bene per risolvere una volta il problema. Però, la vita, normalmente, ci può mettere di fronte a vari problemi che devono essere risolti.
Perché ci vuole tanta forza di volontà? Perché risolvere un problema vuol dire mettersi in gioco, far sì che, comunque, si abbandoni lo status quo che tanto fa comodo al nostro cervello
È opportuno, in molti casi, anche prendersi dei rischi. Fare in modo che la situazione possa cambiare. Anche mettendosi in gioco e prendersi con le unghie e con i denti ciò che si vuole.
Primo punto di partenza, quindi, per risolvere i problemi: volerlo fare veramente. Con i fatti e non con le parole.