I migliori videogames del 2016, tiriamo le somme

Anche se ancora l’anno non si è concluso, possiamo iniziare a stilare la nostra classifica su quali siano stati i migliori videogames che abbiamo trovato sugli espositori negozi, nelle vetrine e anche online. C’è da evidenziare come durante la prima metà dell’anno a farla da padrone sono stati i giochi di ruolo, ma non sono comunque mancate le preferenze accordate anche a diversi giochi indipendenti. Manca ancora qualche mese alla fine dell’anno, ma non dovrebbero comunque esserci grosse sorprese.

I migliori secondo noi e secondo la critica

Fare una classifica di giochi non è mai semplice perché si devono prendere in considerazione diversi fattori tra cui il rapporto qualità/prezzo, fruibilità, grafica, story, insomma, tanti parametri, alcuni dei quali sono abbastanza soggettivi.  Vediamo quindi tra tutti quei giochi che hanno riscosso un certo successo nel 2016 quali sono quelli  che vale davvero la pena non perdere.

1.  Doom: iniziamo ad aprire la nostra speciale classifica con un classico. Doom è infatti un gioco che appassiona gli utenti da diversi anni e proprio per questo vi erano alcune perplessità su questo nuovo capitolo che, al contrario di quanto si poteva pensare, non delude. Certo, si tratta comunque del solito gioco spara e uccidi, dove appunto la mission è quella di fare fuori tutti i nemici uno per uno senza subire troppi danni. Niente di nuovo quindi dal punto di vista della storia, stesso canovaccio degli altri episodi, tuttavia, vuoi per la grafica, vuoi per la giocabilità, Doom ci convince nella versione single player. Disponibile in versione PC, PS4 e DOOM Xbox One.

inside2. Inside: Ecco un gioco indipendente che ha centrato l’obiettivo. Si tratta di un puzzle platform che segue la falsa riga di Limbo, la passata produzione del team di creatori, ma le vicende sono avvincenti e ricche di suspense. La storia ci catapulta nelle vicende di un ragazzo che deve esplorare una dimensione surreale tra enigmi e colpi di scena per un totale di gioco di circa 3 ore e mezza. La grafica è interessante, soprattutto per la monocromia delle immagini interrotta da qualche dettaglio colorato.

3. Superhot: anche in questo caso ci troviamo davanti a un gioco sviluppato da un team indipendente che si distingue dagli altri soprattutto perché si gioca in soggettiva. Il giocatore ha ampio margine di azione, può scegliere strategie e contromosse per schivare i colpi avversari e sbaragliare il nemico. La grafica non è il top, essenziale e minimal, potrebbe far pensare a certi giochi degli anni ’80 con nemici di colore rosso che si stagliano su uno sfondo bianco. Singolare e avvincente, ha catturato gli utenti, e anche noi!

Non ci attendiamo grosse sorprese da qui alla fine dell’anno, tuttavia se dovessimo avvistare all’orizzonte qualcosa di straordinario saremo pronti a visionarlo e recensirlo per voi, del resto abbiamo fatto giusto una piccolissima panoramica sui tre giochi più intriganti tra quelli che hanno catturato consensi in questo anno.

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